Mentre nei salotti della politica regionale e nazionale, la ragionevole protesta iniziata in Sicilia dal Movimento dei Forconi e da Forza d'urto e ormai diffusasi in tutto il territorio nazionale, pare non destare alcun interrogativo se non le classiche frasi di circostanza comunemente profuse a manifestazione in corso, nella nostra città si è svolto ieri durante l'arco dell'intera giornata, una seduta del consiglio comunale in sessione straordinaria e aperta alla partecipazione dei cittadini.
Il Comitato spontaneo grammichelese, formato da lavoratori, artigiani, commercianti e disoccupati, ha dato prova di grande passione nel confrontarsi con i consiglieri comunali e con l'amministrazione. Sappiamo benissimo che le problematiche avanzate e i le richieste ragionevoli rivendicate dalla gente (che sono anche le nostre), per la maggior parte dipendono dalle istituzioni superiori, ma è anche vero che qualche segnale possiamo darlo per fronteggiare la grave crisi che attanaglia l'economia della nostra cittadina.
E' vero che il risultato raggiunto dal confronto è segno che i tempi stanno cambiando e che la gente ha risvegliato l'interesse nella gestione della cosa pubblica, rivendicando la partecipazione diretta alle scelte che riguardano ciascun componente della società, è altrettanto vero che il dibattito maturato nel civico consesso di ieri è il segno evidente della sconfitta della politica. Quella politica, dei salotti regionali e nazionali, che ha disatteso per anni l'attuazione dello statuto speciale della Sicilia e che ha contribuito a diffondere il malessere tra la gente. Da cittadino comune in primis, non posso che essere soddisfatto e ringraziare i cittadini che sono intervenuti: è stata una scintilla che ha fatto riaccendere quella fiaccola che ha contraddistinto la mia militanza politica, prima fuori dalle Istituzioni, ed oggi dentro.
I cattivi maestri sono avvisati.