martedì 7 giugno 2011

«Ma il nucleare in Italia, è un passo indietro o un passo avanti?»

Da San Giovanni La Punta per arrivare a Grammichele.
Grazie ad una iniziativa promossa dalla brillante Laura Iraci Sareri, Consigliere Comunale di Giovane Italia al Comune di San Giovanni La Punta, arriva anche a Grammichele un percorso di informazione e sensibilizzazione sulle energie rinnovabili e sulle biomasse, che purtroppo in Sicilia ancora oggi, nonostante le immense risorse, stentano a decollare.

Noi abbiamo le Energie Rinnovabili. Noi abbiamo il Petrolio. Noi utilizziamo le Biomasse.
NOI ABBIAMO SCELTA.

La questione è se la Sicilia vuole scegliere o meno. Di recente, infatti, si è parlato di Biomasse come di qualcosa che «c’è ma non si vede». Ci vedono bene, invece, Germania e Svizzera, che hanno dichiarato che faranno utilizzo di energie rinnovabili e chiuderanno le centrali nucleari rispettivamente entro il 2022 ed il 2034.
Infatti l’energia nucleare non è un energia rinnovabile, così come ha dichiarato la Commissione Europea, mentre, invece, si fanno strada altri tipi di bioenergia che oltre ad avere bassi costi di produzione presentano anche costi pari quasi a zero sulla salute dell’uomo.

«DAL LETAME NASCONO I FIOR» dice un illustre cantautore italiano.
Oggi potremmo dire «DAL LETAME NASCE IL BIOGAS».

La creazione di biogas permette l’utilizzo di materiale proveniente dai rifiuti, vegetali in decomposizione, carcasse in putrescenza, liquami zootecnici o fanghi di depurazione e scarti dell’agro – industria.
Tutto passa dall’effettivo funzionamento della gestione dei rifiuti.
Ma c’è un‘energia ancora più «pulita». È quella che si ottiene dalla fermentazione ed elaborazione di cereali come il mais, la sulla (una leguminosa spontanea presente in quasi tutti i Paesi del Mediterraneo), ed altre graminacee che si coltivano proprio in Sicilia.
Nonostante potremmo vivere della nostra stessa energia, la Sicilia ha una produzione di Biomasse solo dell’1,3% del totale nazionale, in fondo alla lista, considerando che la Calabria ha una produzione del 13,2% e la Puglia del 13,4%.
Il dubbio amletico, alla luce di queste considerazioni, che continuerà a permanerci in testa fino alla chiamata alle urne del referendum del 12 e 13 Giugno 2011 sarà: «Ma il nucleare in Italia, è un passo indietro o un passo avanti?»

Giancarlo Giandinoto
Assessore Politiche Giovanili Comune di Grammichele

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