sabato 20 marzo 2010

Incentivi, ma per la ripresa serve altro

Il Governo Berlusconi ha varato un decreto contenente misure straordinarie a sostegno della crescita economica.
Il provvedimento prevede incentivi per l’acquisto di elettrodomestici ad alta efficienza energetica, bonus per l’acquisto di macchine per uso agricolo ed industriale, sconti per i giovani che acquistano pacchetti ADSL (50 Euro) e contributi per l’acquisto di immobili ad alta efficienza energetica.
Sicuramente si tratta di un importante segnale, ma di certo rispetto agli investimenti portati avanti dagli altri Paesi dell’UE si doveva fare di più.
Gli incentivi a mio avviso non produrranno effetti sostanziali in quanto riguardanti settori che versano di per sé in una grave crisi congiunturale: industria ed agricoltura.
Acquistare una cucina nuova e beneficiare dello sconto del 10% non certo agevola le famiglie italiane che in ogni caso dovranno sostenere il 90% della spesa a proprio carico e magari in questo momento di difficoltà preferiscono pensare ad altro (mandare i figli a scuola e pagarsi il mutuo...).
Stessa cosa vale per gli agricoltori: poter beneficiare di una agevolazione (20%) per l’acquisto di un trattore ad esempio, dovrebbe essere una possibilità concessa in tempi di “vacche grasse” quando la produzione agricola trova mercato, il produttore riesce a ricavarne profitto ed è magari più stimolato a rinnovare la propria azienda.
Le misure a sostegno dell’agricoltura continuano ad essere inefficaci, sia da parte dello Stato che della Regione Siciliana, in quanto si dovrebbe magari pensare maggiormente ad incentivare e potenziare il sistema agricolo esistente per aumentarne la competitività sui mercati invece di bandire finanziamenti per nuovi investimenti oppure attuare misure per il conferimento delle arance per la trasformazione in succhi a scopo umanitario prevedendo quantità "risibili".
Per l’acquisto di una casa ad alta efficienza energetica gli incentivi sono sicuramente sensibili (Contributo per un importo pari a 116 euro a metro quadrato, con un massimo di 7mila euro, per la classe A e 83 euro al metro quadro, con un massimo di 5mila euro, per la classe B), ma oggi quale famiglia si può permettere di acquistare una casa ad alta efficienza energetica, il cui valore di mercato è sicuramente più elevato rispetto ad immobili “normali” e quante sono queste case “ad alta efficienza energetica” all’interno del patrimonio edilizio della nostra Nazione?.
Se poi andiamo ad aggiungere il Piano Casa varato dall’Assemblea Regionale Siciliana, che rispetto all'atto partorito dal Governo e dalle altre Regioni, dove produrrà effetti benefichi all’economia e all’edilizia, rappresenta per la Sicilia un “topolino” voluto dal Partito Democratico alleato del Governo regionale, lasciando fuori la maggior parte dei cittadini proprietari (e tra l’altro efficace non prima del mese di Ottobre 2010), non creando sviluppo in edilizia e reddito per le imprese e i professionisti del settore.
In ogni caso ritengo che il provvedimento degli incentivi varato dal Governo Berlusconi rappresenta un “bicchiere mezzo pieno” e non mezzo vuoto, anche se si deve e si può fare di più.
Magari tagliando le spese superflue, creando zone franche per attrarre investimenti e rilanciare la produzione e i servizi (in Sicilia si dovrebbe fare la “zona franca regionale” a mio avviso per cinque anni), incentivando le assunzioni di diplomati e lavorati e investendo sull’industrializzazione nel sistema agricolo esistente.
Almeno questa volta il baricentro del dibattito politico si sposta in un settore che non è quello giudiziario…

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